Abbiamo incontrato un personaggio molto chiacchierato tra gli appassionati di motocross soprattutto nell’ultimo periodo, quando in occasione dell’apertura del suo team “Rappa Racing Team” ha vinto il campionato italiano Senior 125cc con Lorenzo Camporese, in sella ad un Kawasaki KXF – SX125 (Ciclistica Kawasaki 2020 + motore KTM 125 2020).
Foto di: Daniele Barreca
Per chi ancora non lo conoscesse Andrea Rapaccioli è un appassionato, che si è “inventato” un lavoro nel campo del Motocross: “Il Rappa” infatti trasforma, taglia e risalda moto da cross con telaio in alluminio per gli appassionati che vorrebbero un motore 2T con una ciclistica ed estetica al passo coi tempi.
Gli abbiamo posto qualche domanda per saperne un pò di più del suo rapporto con l’officina, i suoi attrezzi e con i suoi clienti.
Ciao Andrea, saltiamo le domande di rito ed entraimo subito nel vivo, che qui la merce scotta :D..Come ti sei avvicinato al mondo delle moto?
A: Mio babbo mi ha attaccato la passione, era un “topo da garage” e io inevitabilmente mi sono appassionato, forse più di lui!
Qual è l’attrezzo che usi di più?
A: l’avvitatore Einhell con cui allento tutte le viti della moto, seghetto manuale ed elettrico per tagliare i telai e la saldatrice soprattutto, di cui non potrei farne a meno per il mio tipo di lavoro.
Come si è evoluta la tua attrezzatura nel tempo?
A: Quando ho iniziato avevo meno dell’indispensabile, giusto un trapano a cavo, una cassettina con chiavi a bussola pagata 30 €, ma man mano che “entravano” lavori, invece che “bermeli” al bar, ho investito nell’attrezzatura di qualità, che ancora uso con gran soddisfazione.
L’officina del Rappa prima a sinistra e, dopo a destra.
Perchè hai fatto la prima AF?
A: Ho cominciato a praticare motocross nel 2010, e in quell’anno i Giapponesi avevano già smesso di produrre il 2t. Dopo un pò di ricerca sul web mi sono imbattuto nelle AF (per chi non lo sapesse si intende una moto con ciclistica dei più recenti 4T e motore 2T [n.d.r.]) super tirate dall’america e mi sono detto: “la voglio anche io!”. I costi per comprarne una già fatta però erano proibitivi, ma non ho desistito e ho deciso con passione e zero paura di tagliare il mio telaio e cercare di capire come farci stare il motore del 2T nella maniera più intelligente possibile e senza intaccare la dinamica di guida pensata dagli ingegneri in fase di realizzazione.
Come si è evoluto il tuo lavoro dall’inizio?
A: Sono partito a fare neanche una moto al mese, per me e i miei amici. Ho cominciato a pubblicare le foto sui social e sui forum delle mie AF e da li sono iniziate ad arrivare le prime richieste: “figo, me ne fai una anche a me?”. Dal fare 2-3 moto all’anno sono quindi passato a fare circa 30 moto all’anno. La maggior parte per clienti stranieri.
Com’è il tuo rapporto con il cliente, da quanto ti chiede di fargli la moto?
A: Generalmente quando vedono quello che faccio su instagram , sono già consapevoli del risultato quindi non mi fanno richieste particolari. Mi chiedono un pò com’è il processo e dove spedire la moto,insomma passano subito al dunque, devo dire che è un processo molto “rapido”.
Cosa significa per te esserti creato un lavoro, soprattutto in un periodo così difficile come quello che stiamo attraversando?
A: Essere riuscito in una cosa che non mi aspettavo, cioè dare ai miei clienti un prodotto che non esiste è per me motivo di grande orgoglio. Questo lavoro che mi sono creato da 0 mi ha migliorato la vita perché mi ha permesso di fare un lavoro che mi piace e che non mi pesa. Se non mi chiamasse mia moglie per dirmi che è pronta la cena io potrei andare avanti a lavorare fino a tarda notte.
Grazie Andrea e buon lavoro!
…Intervistando Andrea mi è venuta in mente una citazione ricorrente nel campo dei motori, dove la maggior parte fa un lavoro che è prima di tutto una passione:
“trova il lavoro che ti piace e non dovrai lavorare un solo giorno della tua vita”
_Confucio
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